Abstract
Il fenomeno degli hikikomori, giovani che si ritirano dal mondo per vivere in un isolamento sociale prolungato, rappresenta una sfida complessa che intreccia disagio personale e pressioni culturali della modernità. Attraverso la narrazione di due casi clinici e un confronto con le profonde tradizioni culturali giapponesi, l’articolo indaga le radici psicologiche, familiari e sociologiche di questa condizione. Le storie dei protagonisti svelano un intreccio di dissociazione e isolamento, tracciando una chiara distinzione dal concetto di dipendenza da internet. Questo fenomeno emerge come una protesta silenziosa contro le aspettative irrealistiche della società. L'articolo propone una lettura innovativa e integrata, offrendo spunti per approcci clinici che restituiscano dignità all’autenticità e alla complessità del vissuto individuale.
